domenica 22 agosto 2010

Postponed meeting - 01

POSTPONED MEETING (January 2, 1992)

(English translation via Google Translate ... sorry!)

The shadow was fantastic, wonderful temperatures, the sun shining beautifully. The alpine meadow gave a display of all its softness and its many flavors. Heaven expressed his immense creativity and imagination with soft forms reminiscent of his childhood: Toby the dog, the cows with newborn calves, goats, turtles, even the grandfather's old  maple stick. Suddenly, he heard her mother calling him hitting the spoon on the smoke blackened pot, but this time the sweet call took a heavy, rough, almost annoying tone. A flashing red light finally recalled Lipeio to reality: that night he was on duty at the Nova Athinay Marconi station on Ganesha, the fifth planet of Sirius. 

A sprint to the locker room and then the ritual of dressing, repeated ad nauseam during training; many times, in those brief periods, Lipeio thought about the steps that had brought him in that place so far from home and also from his heart. The childhood in that city, so smoky and selfish, his friends, his studies, graduation and then the work at his uncle's print shop. He liked to work, of course, but behaved more like an automaton than as a man of will and reason. Finally, the letter of his grandfather asking him to spend summer holidays at his house in the Alps. It was the last spring in the city. From then on, his days were no longer the same and boring as before: the nature, the climate, the beauty of these places came into his mind forever. However, Lipeio did not felt this as a goal but as the basis for all his future life and, at the first opportunity, he began again his spiritual ascent. 

At that time, the Army was looking for volunteers who would offer as scouts and guards in the Earth bases that were beginning to be built on new extra-solar habitable worlds. The training was hard but yet crowned by the appointment as Official Explorer on Ganesha. Nova Athinay was now more like a barracks than to a colony, the climate was similar to the sub-polar, intense cold, terrestrial type, with frequent (and cold) rainfalls, but for complicated weather reasons, it rarely snowed. 

He put the helmet in a hurry and went, this time with a quick step, toward the hangar. In that environment, so harsh and varied, the best vehicles for a quick and safe recognition were the ORSA, humanoid looking robotic operators (sort of big forklifts), with all the most sophisticated electronic equipment and poorly armed. As he was entering his vehicle, a droning electronic voice warned him: "G90 operational - reconnaissance mission ...; code 626 in Beowulf Pass area ... immediate departure; instructions transferred to the board computer ...".

(next)

venerdì 20 agosto 2010

Incontro rimandato - 02

"Accidenti ! Addirittura un codice 626 ... uhm, mi sembra che sia il primo da tre settimane a questa parte.". Mentre pensava queste cose, una veloce occhiata scambiata con il tecnico lo assicurò che il suo mezzo era pronto e che gli ancoraggi erano stati sganciati. L'ORSA, condotto dall'esperienza di Lipeio, uscì dall'hangar e si diresse con decisione verso la prateria. Impostate le coordinate d'arrivo sul computer di bordo, a Lipeio non rimaneva che cercare di rilassarsi, sempre con l'occhio vigile sul visore LCD.

"Un codice 626 ... un avvistamento radar non riconosciuto ... speriamo che non sia il solito stormo di ravoli occhiuti.". "Lipeio !", una voce squillante fece sobbalzare l'esploratore assorto nei suoi pensieri. Si trattava di Tomma Gewoli, detto 'Rum', che lo chiamava dalla stazione. "Smettila di dormire, guarda che stavolta è una cosa seria. L'avvistamento ha lasciato una traccia molto strana ... te li puoi pure scordare i ravoli ... forse è una piccola capsula in avaria senza radio-targa."
 "Guarda che non stavo dormendo," rispose Lipeio, ero semplicemente assorto. Se sei tanto sicuro che sia una capsula, con magari qualcuno dentro, perché non ci hai mandato un'ambulanza. Le ultime tre volte si trattava solo di quei stupidi esserini che svolazzavano attorno ad un flirpo morto ... che poi ho anche dovuto sotterrare. Che schifo !"

"Non scherzare. La segnalazione ci è giunta dal Centro Planetario del Traffico, direttamente dal direttore; ha raccomandato di agire con la massima cautela e riservatezza. Lipeio non rimase pienamente soddisfatto di quella spiegazione, ma incassò il colpo di essere stato svegliato in piena notte e proseguì il suo lavoro. Dopo circa un'ora di cammino-robot (leggi scossoni, sobbalzi e accelerazioni verticali da G stratosferici) il radar di bordo agganciò l'oggetto da esaminare: mancavano appena una quindicina di chilometri. Tutto ad un tratto il caratteristico ronzio del motore scomparve e dopo pochi secondi di inerzia il robot si fermò in posizione di parcheggio; sul visore del calcolatore era apparsa una finestra che indicava un guasto al motore e una voce elettronica comunicò che il guasto era in via di verifica. Purtroppo non c'era nulla da fare: era saltato un tondino di osmio che sosteneva il blocco motore, che inclinandosi sotto il suo peso aveva anche tranciato il cavo del generatore trifase; dunque rimanevano solo poche ore di autonomia elettrica a mezzo batterie.

"Ehi, Rum, sono incasinato. Qui è saltato mezzo robot!". "Si, Lipe, abbiamo i dati anche qui alla stazione ... a prima vista sembra che non ci sia nulla da fare. ll brutto è che non ti possiamo mandare nessuno; sono tutti ancora al ricevimento del generale. Prima di domattina non posso fare nulla". " Domattina? ... merda ... bè, è meglio che tiri giù lo zaino e prosegua a piedi. Monto l' antenna, così mi potrete seguire anche dalla base". "Ok Lipe, fatti coraggio, sono solo dieci misere miglia a piedi, sottozero; dai, che domattina ti faccio trovare la colazione ancora calda", "Vaff... va bè, sono pronto. Ci risentiamo tra dieci minuti. " 

(continua)

Incontro rimandato - 01

INCONTRO RIMANDATO (2 gennaio 1992)

(English version)

L'ombra era fantastica, la temperatura splendida, il sole meravigliosamente brillante. Il prato alpino dava sfoggio di tutta la sua morbidezza e dei Suoi mille profumi. il cielo esprimeva la sua immensa fantasia creando soffici forme che ricordavano la sua infanzia: il cane Toby, le mucche con i neonati vitellini, le caprette, la tartaruga, anche il vecchio bastone d'acero del nonno. Ad un tratto sentì la mamma che lo chiamava battendo con il mestolo sulla pignatta annerita dal fumo, ma quella volta il dolce richiamo assunse un tono pesante, ruvido, quasi scocciante. Una luce rossa intermittente richiamò definitivamente alla realtà Lipeio: quella notte era lui in servizio alla stazione Marconi di Nova Athinay, su Ganesha, il quinto pianeta di Sirio.

Una corsa veloce fino agli spogliatoi e poi il rito della vestizione, ripetuto fino alla nausea durante gli addestramenti; molte volte, in quei brevi periodi, Lipeio ripensava alle tappe che lo avevano condotto in quel luogo così distante da casa e anche dal suo cuore. L'infanzia in quella metropoli cosi fumosa e egoista, i suoi amici, gli studi, la laurea e infine il suo lavoro presso la tipografia dello zio. Lavorava, sì, ma si comportava più come un automa che non come un uomo dotato di volontà e di raziocinio. Infine la lettera del nonno che lo invitava a passare le ferie estive a casa sua, sulle Alpi. Fu quella l'ultima primavera passata in città. Da quel momento in poi le sue giornate non furono più uguali e noiose come prima: la natura, il clima, la bellezza di quei luoghi entrarono per sempre nel suo animo. Tuttavia Lipeio non sentiva questo come un punto di arrivo ma come la base di tutta la sua vita futura e alla prima occasione che gli si presentò ricomincio la sua ascesa spirituale.

In quel periodo l'Esercito cercava volontari che si offrissero come esploratori e guardiani per le basi terrestri che cominciavano a essere costruite sui nuovi mondi abitabili extra-solari. L'allenamento fu duro ma tuttavia coronato dalla nomina a Ufficiale Esploratore su Ganesha. Nova Athinay era in quel momento somigliante più ad una caserma che non ad una colonia; il clima era simile a quello terrestre di tipo sub-polare: freddo intenso, pioggia frequente (e gelata) ma per complicati motivi meteorologici raramente nevicava.


 Si infilò il casco in fretta e si diresse, questa volta con un passo veloce, verso gli hangar. In quell'ambiente così aspro e variegato i mezzi migliori per una ricognizione veloce e sicura erano gli ORSA, operatori robotici (grossi muletti) dall'aspetto umanoide dotati di tutte le più sofisticate apparecchiature elettroniche e armati mediocremente. Mentre si stava infilando nel suo mezzo una ronzante voce elettronica lo avvertì: "G90 operativo; missione di ... ricognizione; codice 626 in zona Passo di Beowulf; partenza immediata; ulteriori istruzioni trasferite nel calcolatore di bordo ...".

(continua)